Recensione – La sottile linea del male
Titolo: La sottile linea del male
Autore: Giulia Mancini
Genere: Giallo
Anno di Pubblicazione: 2018
Pagine: 220
Serie: Le indagini di Saverio Sorace, #2
Recensione
Roberto Negri, un professore universitario, è lapidato alle prime luci dell’alba su un sentiero da running poco fuori Bologna. L’indagine è affidata al Commissario Sorace e alla sua squadra che inizia a ricostruire la vita dell’uomo per capire chi potesse avere un movente. Fin da subito è chiaro che sotto l’avvenenza fisica e la benevolenza di cui godeva, il professore nascondeva un carattere dispotico e arrogante: soggiogava la moglie, si accaparrava i meriti altrui, faceva il bello e cattivo tempo con gli studenti.
Una fitta rete di relazioni e probabili colpevoli si apre davanti a Sorace e alla sua Ispettrice Sara, quasi a voler impedir loro di trovare il bandolo della matassa. Dovranno indagare nel mondo universitario, fra studenti e ricercatori, fino a scavare fra abusi di potere e storie di corridoio per scoprire le malefatte del professore e individuare il vero colpevole.
Giulia Mancini conferma la capacità, vista nel primo romanzo della serie su Sorace, di caratterizzare i personaggi in modo profondo.
L’indagine avvicinerà Sorace e Sara, soprattutto dopo che lui viene ferito durante un controllo di routine, in una perfetta storia romantica.
Dall’altro lato, ci sono personaggi dal carattere ambiguo e sfuggente che ben si prestano a possibili indiziati. Il personaggio cardine, il professor Negri, è raffigurato con diversi tratti che ne mostrano l’arroganza, la prevaricazione, la malvagità sotto la parvenza dell’affascinante uomo di cultura. Ciò ha permesso all’autrice di intessere svariati possibili moventi: da quello economico a quello morale e vendicativo. L’autrice ha ideato sapientemente le varie piste che gli investigatori devono seguire.
Ancora una volta, Giulia Mancini porta il lettore a mettersi dalla parte dell’assassino e infine nutrire una certa indulgenza nei suoi confronti. Senza voler rovinare il piacere della lettura, posso dire che anche in questo secondo romanzo sono le implicazioni psicologiche a muovere la storia. Pertanto è un libro perfetto per chi preferisce questo tipo di giallo. Soprattutto perché il finale si concentra sul movente del delitto e vede gli investigatori arrivare alla conclusione in una sorta di parità al fotofinish, senza né vincitori né vinti, ma solo vittime del male quotidiano.
L’autrice
Giulia Mancini, nata in Puglia, si è trasferita giovanissima a Bologna dove vive. Ha conseguito la Laurea in Economia, lavora in campo amministrativo, ma non è mai riuscita a staccarsi dalla sua passione per la scrittura creativa a cui dedica ogni minuto del suo tempo libero. Ha pubblicato diversi romanzi di genere romantico a partire dal 2014, nel 2017 comincia con il romanzo “Fragile come il silenzio” la serie di gialli con protagonista il commissario Sorace.
Dove trovare il libro
Ebook: Amazon – Kobo
Cartaceo: Amazon – IBS
Libri di Giulia Mancini
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Grazie Renato per questa splendida recensione.