Recensione – Sento i tuoi passi

Copertina Sento i tuoi passi
Sento i tuoi passi di Maria Teresa Steri

Recensione

Amanda si trasferisce a Roma con il marito, nell’appartamento che lui ha ereditato da una zia in un complesso residenziale che si chiama “Tre Ginestre”. Tutti i vicini sono cordiali con lei, fatta eccezione per Greta.
Greta vive nell’appartamento sotto di loro con una coinquilina e non è molto socievole. A parte ciò, Amanda deve affrontare da sola le sfide poste da un trasferimento, come occuparsi di alcune riparazioni e disfare gli scatoloni, in quanto suo marito lavora fuori città perché non ha ancora avuto il trasferimento. Sul piano emotivo, Amanda deve affrontare un periodo di stasi del suo matrimonio poiché aveva intrapreso una relazione epistolare via chat con un altro uomo, relazione che ha troncato e confessato a suo marito.
Il rapporto con Greta si deteriora pian piano perché la ragazza nutre forti ostilità verso Amanda e quest’ultima non riesce a ristabilire un rapporto normale, pur tentando con le buone.
A peggiorare la situazione c’è l’ossesione di Greta che la spinge a intrufolarsi in casa di Amanda per rubare un vecchio manoscritto della precedente coinquilina, la zia del marito.
Amanda non trova conforto nel marito né in sua sorella, nessuno sembra crederle e così l’ostilità fra lei e Greta cresce.
Greta sta vivendo un periodo difficile, a causa di una relazione tossica con un tale Sebastiano Levani, un poliziotto truffaldino con diverse amanti e diversi giri poco leciti, con cui ha messo in atto una truffa. Il poliziotto è stato ritrovato morto e la prima sospettata è sua moglie, proprio per le relazioni che l’uomo portava avanti. Per giunta, Greta è sempre a corto di denaro, per questo ha preso Rosi come coinquilina, e lavora presso un fruttivendolo dove viene sfruttata e subisce attenzioni moleste dal figlio del titolare.
Le vite di Amanda e Greta si intrecciano ancor di più quando Adriano, un altro poliziotto, cerca di contattare Anita Ferrante, la zia del marito di Amanda, perché potrebbe avere informazioni utili alla sua indagine privata per scagionare sua sorella, Sebastiano infatti era suo cognato. Adriano si trova così a parlare con Amanda e fra i due nasce un legame personale, che sembra possa avere implicazioni affettive, ma soprattutto collaborativo alla ricerca della verità su ciò che sta succedendo.
Amanda scava pian piano, sempre più convinta che Greta c’entra qualcosa con ciò che è successo alla zia di suo marito, morta per cause naturali ma in strane circostanze. Il suo manoscritto potrebbe essere la chiave di volta e così Amanda va avanti anche quando nessuno è disposto a crederle.
Fino all’epilogo che metterà Amanda e Greta faccia a faccia, con una scomoda verità a unirle.

La peculiarità di questa storia è la tensione che l’autrice ha saputo ben rappresentare lungo tutto l’arco di sviluppo. La tensione è palpabile nel rapporto fra le due donne come anche fra Amanda e suo marito, fra Greta e la sua coinquilina o ancora con i suoi datori di lavoro. La tensione si avverte anche fra i condomini dello stabile. La tensione è un’eco che viene dal passato, il risuono delle relazioni difficili fra Sebastiano Levani e Greta, fra Amanda e l’uomo con cui chattava online, fra Anita e i suoi vicini. La tensione è il presagio di una disfatta imminente con effetti chiari solo alla fine.
Ogni rapporto muta, soprattutto quello fra Amanda e Greta.
Ho apprezzato molto conoscere il passato di Greta in modo graduale, fino a scoprire una ferita così profonda da spiegare il suo comportamento. La sua personalità è molto più di una semplice identità e il confronto finale con Amanda lascia nel lettore la sensazione di aver conosciuto una persona che ha sofferto molto, anche per essere se stessa. Al punto che il suo vero nome ha poca importanza.
La storia ruota intorno al tema dell’identità, un’identità rubata e abusata, ma Maria Teresa Steri ha instillato qualcosa di più. Ciò che fa riflettere è proprio la rappresentazione di una personalità che non può essere avulsa. Chi è Greta se non le sue esperienze? Si può definire truffatrice se a conti fatti è lei ad essere stata truffata? Che sia vittima e carnefice, non ha forse ogni volta cercato di difendersi?
Quando un personaggio assume così spessore, anche la sua finzione esprime la sua vera essenza perché Greta non riesce a impersonare la ragazza tranquilla e la vicina di casa affabile. Vive la sua finzione con il suo reale caratteraccio e soprattutto con i ricordi e i pensieri tormentati che le affollano la mente.
Amanda, dal canto suo, deve scavare nella sua identità per capire chi vuole essere. Vuole essere la vicina gentile o quella che si fa rispettare? La moglie perfetta o la moglie onesta con sé e suo marito? Una donna che si abbandona al pensare comune o una donna che segue le sue idee?
Il contrasto fra le due donne nasce dall’idea che ognuna si è fatta dell’altra e colpisce il modo in cui si rivelano: Amanda segue il suo istinto e porta avanti le indagini su Greta mentre quest’ultima si porta dentro un fardello emotivo, un fardello che si svolge con i lembi che si attorcigliano a lei per farla inciampare. Per concludere in metafora, sarà Amanda a liberarle le gambe.
Il libro è uno specchio dei vari comportamenti umani di fronte a problemi, a necessità, a occasioni illecite. Il fulcro della storia è un crimine e il lettore resta attaccato alle pagine non per scoprire il colpevole, tanto più per scoprire il movente. Per questo ne consiglio la lettura.



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