Recensione – Guida Galattica per gli Autostoppisti
Questa recensione è particolare, parla dei 5 romanzi della serie “Guida Galattica per Autostoppisti”, ma prima di immergerci nella Galassia, ecco una panoramica dei libri.
Titolo: Guida galattica per gli autostoppisti (The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Umorismo
Anno di Pubblicazione: 1979
Pagine: 168
Serie: Guida Galattica per Autostoppisti, #1
Dove trovare il libro (Ebook e Cartaceo)
Mondadori
Feltrinelli
Amazon
Titolo: Ristorante al termine dell’Universo (The Restaurant at the End of the Universe)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Umorismo
Anno di Pubblicazione: 1980
Pagine: 280
Serie: Guida Galattica per Autostoppisti, #2
Dove trovare il libro (Ebook e Cartaceo)
Mondadori
Feltrinelli
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Titolo: La vita, l’universo e tutto quanto (Life, the Universe and Everything)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Umorismo
Anno di Pubblicazione: 1982
Pagine: 266
Serie: Guida Galattica per Autostoppisti, #3
Dove trovare il libro (Ebook e Cartaceo)
Mondadori
Feltrinelli
Amazon
Titolo: Addio, e grazie per tutto il pesce (So Long, and Thanks for All the Fish)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Umorismo
Anno di Pubblicazione: 1984
Pagine: 210
Serie: Guida Galattica per Autostoppisti, #4
Dove trovare il libro (Ebook e Cartaceo)
Mondadori
Feltrinelli
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Titolo: Praticamente innocuo (Mostly Harmless)
Autore: Douglas Adams
Genere: Fantascienza, Umorismo
Anno di Pubblicazione: 1992
Pagine: 266
Serie: Guida Galattica per Autostoppisti, #5
Dove trovare il libro (Ebook e Cartaceo)
Mondadori
Feltrinelli
Amazon
L’autore
Douglas Adams (Cambridge 11/03/1952 – Santa Barbara 11/05/2001) era uno scrittore e sceneggiatore inglese appassionato di musica e biologia. Divenuto famoso per la serie di romanzi Guida Galattica per gli Autostoppisti, al principio una radio commedia per la BBC, ha scritto anche una serie di romanzi con protagonista l’investigatore privato Dirk Gently e le sceneggiature per alcuni episodi della serie televisiva Doctor Who.
Recensione
Tutto ha inizio con un’immane catastrofe. La Terra sta per essere spazzata via per costruire un’autostrada galattica.
Poco prima che ciò accada, Arthur Dent e Ford Prefect si incontrano. Il primo è un terrestre, il secondo è un’autostoppista della Galassia che gira l’universo per recensire pianeti sulla Guida Galattica per Autostoppisti.
Nel primo libro della serie (Guida galattica per gli autostoppisti) assistiamo alle avventure che Arthur e Ford vivono per scampare a questa catastrofe e porterà Arthur a vedere un po’ più in là del suo naso. Ciò dà il via ad un viaggio, su una nave presa di straforo, in cui Arthur incontrerà strani personaggi, come Zaphod e Trillian, e comincierà a farsi un’idea dell’universo.
Il fulcro di tutto sono sempre la Guida Galattica, un prodigio tecnologico che permette ai recensori come Ford di aggiornare i loro consigli di viaggio in modo immediato, e un asciugamano essenziale in ogni occasione.
Oltre alle sfaccettature scientifiche che fanno capolino e all’humour inglese che pervade tutto, la serie è ammantata da un velo filosofico fin dal primo romanzo.
Il computer Pensiero Profondo elabora da milioni di anni la Risposta alla Domanda Fondamentale sul senso della vita e la famosa risposta “42” darà il via alla ricerca della Domanda Fondamentale.
Nel secondo romanzo (Ristorante al termine dell’Universo) i protagonisti si trovano a viaggiare verso gli angoli più reconditi dell’universo, per arrivare al “Ristorante al termine dell’Universo”, con le avversità tipiche dello spazio. Ford e Arthur finiranno ad esplorare un pianeta agli albori della sua popolazione. La loro strada si incontrerà anche con l’uomo che governa l’universo.
Fra furti di navi spaziali, teletrasporti rischiosi, spettacoli al termine dell’Universo, Douglas ci accompagna in un viaggio con la sua peculiare visione di una realtà comica e assurda ma sempre coerente con se stessa come solo nella galassia può trovare luogo. Il paradosso dell’esistenza e la ricerca di una domanda fondamentale per una risposta fondamentale sono il filo conduttore che legano il secondo libro alla serie della “Guida” rimescolando le carte in tavola e solleticando la curiosità del lettore.
L’universo rischia grosso nel terzo libro della serie (La vita, l’universo e tutto quanto). Un’antica popolazione di un pianeta alienato dall’universo minaccia di distruggere tutto ciò che esiste.
Quando una tale avventura chiama, Arthur Dent e Ford Prefect si trovano loro malgrado al centro della scena insieme a Zaphod, Trillian, il robot Marvin e Slartibartfast che si impegna a preservare l’ordine temporale. L’universo è sull’orlo di una guerra catastrofica e di un avvitamento temporale, evitare il peggio non sarà facile. Per non parlare del fatto che c’è da riflettere sulla Vita, l’Universo e Tutto Quanto fra computer che elaborano l’esistenza in maniera oggettiva ma incomprensibile e verità di un esistenza dalla creazione divina credibili ma ignorate. Il tutto fra un party lungo generazioni e una partita di Cricket molto pericolosa.
Nel terzo libro, Douglas Adams non si smentisce e con la sua solita verve e fantasia racconta le incongruenze del nostro mondo che ci fanno sorridere tanto quanto potrebbero farci soffrire; la sua sconfinata inventiva annienta guerra e odio esaltando la loro inconsistenza, ma è anche capace di farci sorridere con la Bistromatica, teoria dei numeri osservati nei ristoranti, e con Arthur Dent pluriomicida per “caso” che impara a volare secondo i dettami della Guida. Il libro quindi è un divertissement da non farsi scappare.
Il quarto episodio della serie (Addio, e grazie per tutto il pesce) è uno sviluppo alternativo. Nel suo peregrinare per l’universo, Arthur Dent si ritrova sulla Terra dopo la sua esplosione ed è sorprendentemente tutta intatta. Arthur torna nei luoghi della sua vita per rendersi conto che l’universo l’ha cambiato, stabilendo con lui una speciale connessione. Incontrerà Fenchurch, una ragazza speciale come lui, e con lei intraprenderà un viaggio alla ricerca dei delfini, gli unici abitanti della Terra che mancano all’appello, e il Messaggio Finale di Dio.
Douglas Adams delinea con il suo caratteristico stile comico uno sviluppo alternativo della trama principale della Guida Galattica, ma lascia il lettore con un senso di vuoto su come la Terra sia stata risparmiata e spiazza a suo modo con il Messaggio di Dio. Si tratta di un semplice intermezzo verso l’ultimo volume che dà un certo senso anche a questo episodio.
L’ultimo romanzo della serie (Praticamente innocuo) vede Arthur Dent e Ford Prefect in due punti distanti dell’universo. Ciascuno alle prese con le proprie disavventure.
Arthur viaggia da un pianeta all’altro alla ricerca di un posto simile alla Terra dove passare il resto della sua vita, ormai unico esemplare della sua specie. La ricerca sarà ardua e Arthur dovrà finanziarla vendendo il suo DNA negli spazi-porto.
Dall’altro lato c’è Ford Prefect che rientra alla sede della “Guida Galattica” e scopre che è stata rilevata da una grande compagnia. Ci sono molti cambiamenti in atto che spingono Ford a inserirsi nel sistema informatico della Guida per trarne vantaggio. Durante la fuga, si imbatterà nella nuova versione super tecnologica della Guida.
In una rocambolesca serie di eventi, le strade di Arthur, Ford e degli altri personaggi della serie si intrecciano in modo affascinante, tanto da tenere il lettore incollato alle pagine fino all’epilogo. Spazio e tempo si avvicineranno in un avvitamento che segna il destino di Arthur, proprio quando ritrova una compagna del passato e scopre anche di avere una figlia. L’epilogo è tanto lampante quanto enigmatico nel puro stile di Douglas Adams, si torna sulla Terra prima che sia distrutta per chiudere il cerchio della serie, ma lascia al lettore la scelta fra una fine tragica e definitiva o la possibilità che nell’universo nulla mai finisca per davvero.
L’autore ha saputo dosare la sua verve comica in maniera brillante, come nei primi romanzi della serie, ed il libro si legge con vero piacere. Lo humour avvolge anche i passi più significativi che ti spingono, giusto un po’, a riflettere sul senso della vita.
Nel complesso, la comicità di Douglas Adams è caricaturale, ingigantisce le cose nel senso dello spazio e del tempo avvalendosi di fantasia, scienza e filosofia sapientemente intrecciate alle vicende surreali.
L’inventiva dell’autore ha dato vita a prodigi fantascientifici, come la Guida che si aggiorna in tempo reale e il Pesce Babele che fornisce traduzioni universali, precorrendo i tempi e ritagliandosi un posto nella storia.
Come tutto il resto, le vicende sono portate all’estremo per rendere più evidente, grazie anche all’humour inglese, quanto noi stessi rendiamo complesse le cose semplici e triste ciò che invece può far sorridere, quanto sbagliamo a guardare troppo vicino o lontano a seconda delle circostanze, quanto in sostanza tutto l’universo è paese.
Ciclo Completo
Libri di Douglas Adams
Hai letto uno o tutti i libri della serie?
Dicci cosa ne pensi, lascia un commento.
Ce li avrei anche in lista, ma lo sa il cielo in quale anno arriverò a leggerli.
Intanto, grazie per l’esaustiva panoramica.
Ciao Calogero,
prego, per me è un piacere recensire libri, quanto alla tua lista… ti capisco.
Anch’io ne ho una molto lunga. Ti posso consigliare di non pensare a doverli leggere tutti e 5 insieme, te li gusterai anche se li leggi a distanza, fra un libro e l’altro della lista.
Eeeeeeh, magari! Purtroppo soffro di ansia da finale: quando comincio una cosa devo per forza finirla, altrimenti mi viene il magone e non riesco a concentrarmi sulle altre cose.
Bella recensione, grazie di avermela segnalata. Dopo aver letto il primo volume prestato da un amico, sono corsa in libreria: ci sono anche un’edizione in brossura della Guida galattica per gli autostoppisti – Il ciclo completo (850 pagine, ma se si ride ad ogni pagina è un investimento!) oppure un’edizione double face rilegata, da una parte il testo originale di Douglas Adams, dall’altra – girando proprio il libro- Niente Panico di Neil Gaiman, ovvero la “guida terrestre per i lettori di Guida galattica per gli autostoppisti”.
Interessante, per chi scrive, anche “Il salmone del dubbio”, una raccolta di alcuni suoi pezzi giornalistici, qualche racconto, e l’incompiuto “Il salmone del dubbio”, che sarebbe dovuto essere il nuovo romanzo della serie Dirk Gently, un investigatore “olistico” (non ne ho letto nulla, ma promette altrettanto bene).
Ciao Barbara, grazie a te per essere passata e per i complimenti.
La serie di Adams sulla Guida per me è davvero un buon investimento, poi una brossura così diventa anche un bell’oggetto da tenere, mentre su “Niente Panico” di Neil Gaiman ho dei dubbi perché credo che sia una trovata per sfruttare la serie.
Sono più propenso invece verso Dirk Gently e anche in quel caso andrò in ordine, cominciando dal primo libro per poi finire con “Il salmone del dubbio”. Intendo il romanzo, mi spiace solo che sia incompleto, ma credo che lascerà comunque un buon segno. Non conoscevo il libro omonimo con gli articoli, grazie per la dritta.