Recensione – L’ombra della sera
Titolo: L’ombra della sera
Autore: Giulia Mancini
Genere: Giallo, Thriller
Anno di Pubblicazione: 2019
Pagine: 236
Serie: Le indagini di Saverio Sorace, #3
Recensione
Annalisa, una studentessa universitaria, scompare prima di arrivare a una festa a casa di amici. Il caso capita nelle mani del commissario Saverio Sorace che dovrà indagare senza l’ispettrice Sara Castelli. Fra lui e Sara è successo qualcosa che li ha sconvolti e divisi. Lo stato d’animo di Sorace non è quindi dei migliori, ma la sua volontà di ritrovare Annalisa è ferrea.
Il commissario ascolterà parenti e amici di Annalisa per capire se qualcuno vicino alla ragazza possa averle fatto del male. Il timore che la ragazza sia morta è sempre più pressante.
Quando il cadavere di una donna viene rinvenuto nel vicino lago, il primo pensiero è che si tratti di Annalisa. Il cadavere, invece, è quello di Patrizia, una commessa, anche lei scomparsa da poco.
Sorace pensa che ci sia un legame fra Annalisa e Patrizia, quindi si mette in contatto con il vicequestore Galli che indagava sulla scomparsa di Patrizia e cominciano a collaborare.
Il commissario riuscirà a trovare il legame cercando fra i conoscenti delle due donne. Il suo spirito investigativo lo porterà ad osservare il tragitto lungo il quale Annalisa è scomparsa. Risolverà così il caso, anche grazie all’aiuto di Sara con cui nel frattempo si ricongiunge.
Come negli altri romanzi della serie su Sorace, Giulia Mancini coinvolge il lettore e lo porta nella storia. Con il suo stile netto ed empatico, delinea personaggi con carattere e tiene in bilico l’esito della storia fino alla fine, con una buona tensione narrativa.
In questo romanzo colpisce particolarmente con l’intreccio che vede due fili principali, cioè le due indagini sulle donne scomparse, insieme a quello di sapere cosa è successo a Sara Castelli.
Come in ogni giallo che si rispetti, l’autrice depista Sorace, e il lettore, con maestria: lo indirizza verso un sospettato mentre la verita e da tutt’altra parte. Quasi sotto gli occhi, un po’ come la famosa lettera rubata di Edgar Allan Poe. Una volta appurata la verità, il lettore non solo è appagato dal colpo di scena ma comprende quanto i legami umani possano scavare nell’anima e quanto quell’anima a volte possa essere ammantata da ombre. Qui si vede la capacità e la peculiarità di Giulia Mancini di rappresentare il lato oscuro di chi compie il male anche inconsapevolmente.
Per concludere, le indagini sono curate sottolineando il coinvolgimento personale del commissario Sorace e nel finale si concentra la tensione cresciuta nel corso della storia tanto che la risoluzione del caso avviene con il fiato sospeso per le sorti di Annalisa. Quindi il libro è da leggere.
L’autrice
Giulia Mancini, nata in Puglia, si è trasferita giovanissima a Bologna dove vive. Ha conseguito la Laurea in Economia, lavora in campo amministrativo, ma non è mai riuscita a staccarsi dalla sua passione per la scrittura creativa a cui dedica ogni minuto del suo tempo libero. Ha pubblicato diversi romanzi di genere romantico a partire dal 2014, nel 2017 comincia con il romanzo “Fragile come il silenzio” la serie di gialli con protagonista il commissario Sorace.
Dove trovare il libro
Ebook: Amazon – Kobo
Cartaceo: Amazon
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Che bella recensione Renato, ti ringrazio di cuore per la tua analisi sempre attenta e coinvolgente per il lettore. Mi hai illuminato la domenica 😊
Giulia, mi fa piacere averti illuminato la domenica e il merito è del tuo libro che suscita queste parole.
Passa una Buona Domenica. Al dialogo ci pensiamo appena riesco a decidere quale domanda farti prima… 😉
Sono già curiosa sulle domande che mi farai, a presto. Giulia
Non posso che essere pienamente concorde, sia per come viene definito lo stile di Giulia, che sulle sensazioni che il libro trasmette. Un giallo assolutamente da leggere.
Ciao Nadia,
grazie per le tue parole, è bello vedere che i lettori di un libro si ritrovano d’accordo nel sostenerlo. Giulia ne sarà contenta.
Grazie Nadia, sono felice che tu sia passata anche da qui per lasciare la tua opinione. Grazie di cuore e approfitto per ringraziare ancora Renato sia per la recensione che per il dialogo.